FAQ - Domande frequenti

Cosa sono e come funzionano le CER?

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono un modello innovativo, in cui i soggetti si uniscono per “condividere virtualmente” energia prodotta da fonti rinnovabili tra loro e ottimizzare la distribuzione nella rete elettrica. Questo vuol dire che l’energia immessa in rete dagli impianti e consumata a distanza da altri utenti connessi alla rete nello stesso momento, viene incentivata da parte del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), con un beneficio economico chiamato “Tariffa Premio”, per un valore tra 5 e 6 centesimi per ogni kWh condiviso.

Chi può partecipare ad una CER?

Possono partecipare Enti Pubblici, associazioni di vario tipo, PMI, cittadini che dentro la CER prendono il nome di “semplici consumatori”, se iscrivono il contatore di casa o della propria azienda, o in qualità di “produttori”, iscrivendo il proprio impianto di produzione.

Non è ammessa la partecipazione alle Grandi Imprese e agli Operatori Energetici che hanno come ATECO prevalente 35.11.00 o 35.14.00.

Quali energie rinnovabili possono essere usate nella CER?

Si possono sfruttare tutte le energie rinnovabili: solare, eolico, biogas, geotermico, idroelettrico, biomasse, maree…

Come ci si iscrive alla CER?

L’iscrizione è gratuita e semplicissima: cliccando sulla pagina di “Adesione” e inserendo i dati anagrafici e tecnici nella piattaforma di registrazione, verranno inserite le utenze nella configurazione di riferimento.

Quali dati e documenti servono per iscriversi?

In caso di utente consumatore (intestatario dell’utenza):

  • Dati anagrafici intestatario;
  • Indirizzo del contatore;
  • Codice POD (presente sulla bolletta);
  • Dati catastali (foglio e particella), recuperabili sul sito dell’agenzia delle entrate tramite SPID;
  • Documento identità intestatario;
  • Bolletta.

 In caso di utente produttore (utenza di consumo e utenza di produzione l’impianto):

  • Scheda tecnica dell’impianto (codici identificativi, date di realizzazione/allaccio…);
  • Scheda economica dell’impianto (costo e tipologia di strumento finanziario);
  • Schema elettrico unifilare;
  • Targhe dell’impianto (fotografia);
  • Numeri di serie dei moduli e degli inverter installati.
Dopo l'iscrizione che oneri ci sono?

Nessuno: niente canone di partecipazione, zero spese legate alla gestione, con la possibilità di uscire in qualunque momento senza penali.

Quali impianti possono essere iscritti a “LA tua CER”?

Secondo la normativa, possono essere iscritti alle Fondazione “LA tua CER” impianti di nuova produzione, con data di allaccio successiva al 21.01.2025 (poiché fa fede la data di costituzione della Fondazione), che abbiano potenza nominale inferiore a 1MW per singolo impianto e che siano realizzati con contributi di stato (escluso credito di imposta) nella misura massima del 40% di agevolazione.

Cosa succede all'impianto una volta iscritto alla CER?

Assolutamente nulla: l’intestatario dell’impianto continuerà a consumare energia per il suo fabbisogno, vendere l’energia in rete (mercato libero o ritiro dedicato GSE) ma in più otterrà un incentivo per l’eccedenza messa a disposizione e consumata dai membri della CER.

Come arriva la bolletta dopo che mi iscrivo a "LA tua CER"?

La bolletta non cambia ma gli utenti ricevono un rimborso per l’energia condivisa nella CER, tramite bonifico, direttamente sul conto corrente dell’intestatario.

Perché scegliere una Fondazione rispetto ad un altro forma giuridica?

Perché la Fondazione è il soggetto più idoneo per la partecipazione congiunta di soggetti pubblici e privati (parere espresso anche dalla Corte dei Conti), perché è dotato di autonomia patrimoniale e personalità giuridica, e perché garantisce una governabilità stabile e tutelante per tutti i soci.

Le associazioni non riconosciute sono prive di autonomia patrimoniale e personalità giuridica, oltre che di debole stabilità nella governance, per cui possono essere prese in considerazione solo per CER di piccola dimensione e ridotto impatto economico, ad esempio per piccoli gruppi domestici;

Associazioni riconosciute e cooperative, invece, nonostante abbiano autonomia patrimoniale e personalità giuridica, non permettono governabilità quando si raggiungono dimensioni ragguardevoli, in quanto ogni scelta è affidata all’assemblea dei soci, come nei condomini o in piccoli raggruppamenti di utenti misti, ma senza presenza di pubbliche amministrazioni.

Perché aderire alla Fondazione come promotore piuttosto che costituire una propria CER?

Le CER richiedono importanti attività di gestione amministrativa: pratiche di adesione, incentivazione impianti, fatturazioni al GSE, pagamenti ai soci, asseverazione attività sociali… e aderire come promotore permette di ottenere tutti i vantaggi dell’avere una propria CER senza sopportare alcun onere di gestione amministrativa, oltre che risparmiando sulla costituzione del soggetto giuridico e costi notarili.

Devo costituire un mio ente per promuovere una CER tramite la Fondazione?

Aderendo in qualità di promotore si ottiene la possibilità di istituire una propria iniziativa interna alla Fondazione. Tale iniziativa giuridicamente rappresenta solo un gruppo di soci della Fondazione che si riunisce per definire autonomamente come destinare gli incentivi.

I soci ordinari devono iscriversi alla Fondazione o alla iniziativa del promotore?

Devono iscriversi ad entrambe: per prima cosa devono aderire alla Fondazione tramite compilazione del modulo di adesione, e successivamente nel sito potranno scegliere l’iniziativa a cui intendono iscriversi, in base a quelle presenti nelle cabine primarie in cui sono situati.

In che modo vengono coinvolti tutti i partecipanti della Fondazione nelle decisioni riguardanti la CER?

Tramite le assemblee locali promosse dai Soci Promotori, in cui tutti i loro iscritti possono essere coinvolti attivamente, in base alle scelte del promotore stesso sulle funzioni di queste assemblee (sé consuntive o deliberative). Al termine di tali assemblee il socio promotore potrà comunicare alla Fondazione le decisioni assunte in quell’assemblea, tramite specifiche sezioni del sito dedicate ai “poteri delle assemblee locali”.

Cosa comporta il ruolo di sostenitore della Fondazione?

Comporta che si possa istituire una propria iniziativa, senza poterne avere la governance, delegando la stessa alla Fondazione stessa e ai soci che aderiscono all’iniziativa. Tale ruolo è ottimale per soggetti con Ateco 35.11.00 e 35.14.00 che sono per legge esclusi dai ruoli di governance di una CER, oltre che per le grandi imprese, che ottengono così un modo di promuovere comunque una propria CER, in particolare per agevolare la partecipazione di propri dipendenti, clienti e/o fornitori.

Come funziona il metodo di ripartizione degli incentivi?

È un metodo “cooperativo e solidale”, che mira a massimizzare i contributi per le categorie di soci più soggette a dinamiche di mercato sfavorevoli (prezzo alto dell’energia per i consumatori, prezzo basso per i produttori), per cui le quote sono variabili in base all’andamento del mercato elettrico (al consumatore arrivano fino al 90% dei benefici quando i prezzi dell’energia sono alti, al produttore fino al massimo di legge (55%) quando i prezzi sono bassi, al netto dei costi di gestione della Fondazione).

Possono essere richieste contribuzioni da parte dei soci per la gestione della Fondazione?

No, verranno svolte tutte le attività di gestione tramite ricorso ai soli ricavi della Fondazione, senza che si debba richiedere alcun contributo ad alcun socio.

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